Descrizione
Il presente testo di Microeconomia di base: Principi, metodi, applicazioni, come il suo “compagno” di Macroeconomia, nasce dalla ripartizione e dalla fusione secondo il formato convenzionale Micro-Macro, di precedenti testi. Esso è organizzato in due parti. La prima, seguendo il titolo, consiste dei “fondamenti ed approfondimenti” ed è composta dai capitoli da 1 a 8. La seconda parte, consiste delle “estensioni”, e si compone anch’essa di 8 capitoli, da 9 fino a 16. I fondamenti ed approfondimenti nei capitoli da 1 a 5 trattano del mercato dei beni e delle forme di mercato, mentre i capitoli 6 e 7 trattano del mercato dei servizi produttivi, in particolare del mercato del lavoro a cui è dedicata una puntuale attenzione, sia con riferimento alle scelte degli operatori, sia per una “riabilitazione” dell’approccio classico in termini di disutilità del lavoro. Il capitolo 8 tratta dei fallimenti di mercato, e nell’analisi dei beni pubblici (commons) si è rivolta una particolare attenzione metodologica a quella che, secondo l’A., costituisce “la teoria del benessere marshalliana”. Questa metodologia diventa la chiave di lettura di molte estensioni contenute nei capitoli da 9 a 16. In queste estensioni son considerati argomenti “convenzionali” come la teoria delle scelte in condizioni di incertezza e teoria dei giochi, nei capitoli 11 e 12, ma anche temi quali un’estesa rielaborazione del teorema di Coase, nel capitolo 9, e la teoria economica dell’ambiente. Di quest’ultima si fornisce una trattazione unitaria ed una serie di risultati proprio con la metodologia della “teoria del benessere marshalliana” precedentemente riconsiderata. I restanti capitoli da 13 a 16 sono dedicati alla “Teoria dell’impresa come organizzazione complessa”, in cui le varie teorie dell’impresa e la teoria dell’informazione e dei contratti, sono fusi insieme nel tentativo di configurare i metodi e strumenti di una più generale teoria delle organizzazioni e istituzioni. Il metodo espositivo resta quello adottato dall’A., che fa uso di relazioni non già simboliche ma “verbali” al fine di esporre in modo accettabilmente rigoroso gli aspetti di metodo e teoria della Microeconomia. La trattazione della Microeconomia come qui proposta a parere dell’A. è in un certo senso un “atto dovuto” anche nelle Facoltà di Giurisprudenza. Non è possibile attualmente ignorare l’ampiezza e la profondità dei temi della moderna Microeconomia. Ciò però impone a chi adotta il testo a fini didattici un inevitabile trade-off. Il volume, per estensione e argomenti non è, né si propone come tale, un testo “tout-court” per l’esame di Economia Politica nelle facoltà di Giurisprudenza. Esso piuttosto, pur essendo una proposta unitaria (“innovativa?”), va riguardato come contenitore di topics, tra i quali selezionare punti meritevoli di essere approfonditi, a seconda del “taglio” che si vuol dare alla disciplina. In tal senso è una proposta didattica e culturale estesa anche alle altre facoltà che tra gli insegnamenti prevedono la materia di Economia politica.
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