Descrizione
Il volume inaugura una collana dedicata alla prova nel diritto sostanziale e nel processo e raccoglie contributi di eminenti studiosi di diritto civile, tributario, processuale civile e processuale penale, nonché di giudici della Corte suprema di cassazione. Le questioni più interessanti riguardano l’individuazione dei limiti della discrezionalità del giudice nello stabilire il ricorso alla presunzione, il rispetto del principio del contraddittorio, l’allegazione e la prova del fatto base, il collegamento tra questo e il fatto ignoto. Vengono altresì in rilievo i temi che hanno caratterizzato la giurisprudenza sull’accertamento dei fatti negli ultimi tre lustri e che ancora oggi non sembrano aver trovato soluzioni appaganti. Si pensi, ad es., allo standard di prova del “più probabile che non”, ormai divenuto diritto vivente, di cui devono essere chiariti i presupposti applicativi. O, ancora, all’accertamento del nesso di causalità materiale, in particolare ove richieda l’applicazione di una legge scientifica. Il volume intende offrire al lettore una guida in un importante settore dell’esperienza giuridica in cui il legislatore ha correttamente lasciato al giudice una grande discrezionalità, ed è la stessa giurisprudenza a stabilire in concreto, con i connessi e inevitabili rischi, i limiti della suddetta discrezionalità.
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